Organizzazioni:
A.R.I.
I.A.R.U.
I.T.U.
|
Cosa significa radioamatore?
L'attività radioamatoriale
è regolamentata, a livello mondiale, dal
regolamento internazionale delle telecomunicazioni,
emesso dalla International Telecommunication Union (ITU),
e, a livello nazionale, dal DPR 1214 del 5 agosto 1966
e in particolare dal
DPR 156 29/3/1973 del Codice Postale,
che ne offre la seguente definizione:
"...scambio, in linguaggio chiaro e con l'uso di codici
internazionalmente ammessi, con altri radioamatori autorizzati,
di messaggi di carattere tecnico, riguardanti esperimenti
radioelettrici a scopo di studio e di istruzione individuale
e osservazioni di indole puramente personale che, per
la loro scarsa importanza, non giustifichino l'uso dei
servizi pubblici di telecomunicazioni."
In parole povere, si tratta di un popolo di persone che
hanno in comune una unica passione: comunicare per mezzo
della radio, ma che, a differenza dei C.B.,
hanno la possibilità di utilizzare maggiori
potenze e una quantità più elevata di
bande di frequenza.
Naturalmente, per poter ottenere ciò, ci viene
chiesto di dimostrare di conoscere non solo la materia
specifica, la radiotecnica, ma anche le norme che
regolamentano il traffico radioamatoriale (bande
di frequenza, norme tecniche e norme di esercizio).
Altro requisito, la conoscenza del codice di telegrafia
Morse, a meno che non ci si accontenti di operare con
bande e potenze limitate ("patente speciale",
ora denominata "patente di classe B").
L'attività radioamatoriale è stata recentemente
disciplinata con l'introduzione del D.P.R. 447 del 5 ottobre 2001
e dal Decreto del 11 febbraio 2003, consultabile sul sito del
Ministero delle Comunicazioni.
I radioamatori sono rappresentati internazionalmente dallo
IARU, International Amateur Radio Union,
rappresentata in Italia dalla
A.R.I., Associazione Radioamatori Italiani.
|